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Le Grotte

 

 

L

ungo le coste della penisola, ma anche all’interno, poche località,

come Nettuno e il suo litorale, hanno un così stretto legame fra la geologia, la paleontologia e la sto-ria del territorio.

Basta pronunciare, infatti, la parola “Macco” e i geologi di tutto il mondo richiamano alla mente il toponimo di Anzio e Nettuno e la sua famosa calcarenite pliocenica, ricchissima di molluschi ed echinodermi.

Il territorio di Nettuno ed Anzio “nasce” dal mare nel Pliocene superiore, circadue milioni di anni fa, sotto la spinte di forze interne che determinano l’emersione di una formazione geologica in via di consolidamento: la calcarenite chiamata Macco.

La varietà della costa caratterizzata da questa formazione geologica, a falesia verso Ovest e bassa e ricca di spiagge verso Sud Est, ha permesso sicuri approdi ancheall’uomo preistorico.

La particolare composizione litologica del Macco è tale che si presta ad essere tagliato e lavorato e nel passato, dopo cottura, adoperato per fare calce, per la presenza di numerosi frammenti di conchiglie.

Nasce AnzioVolsca, poi Romana con costruzioni, templi, case di Macco e peperino.

Più tardi torri e fortificazioni, il Borgo Medievale e il Forte Sangallo a Nettuno, sempre con legame al Macco.

Si scavano grotte e cunicoli per sfuggire alle invasioni dei Saraceni.

In epoca successiva, ottocento e primi del novecento, grotte e cunicoli sono modificati ed usati come cantine e rifugio nel corso della seconda guerra mondiale.

Ma il Macco pliocenico non è l’unica “ricchezza” geologica di Nettuno: sedimenti più antichi e più recenti del Macco sono anch’essi ricchi di testimonianze fossili, dagli invertebrati ai mammiferi pleistocenici: elefanti, rinoceronti, ippopotami, giganteschi cervi, leoni, linci e decine d’altri mammiferi oggi scomparsi stanno a ricordare quanto, solo osservando una roccia, si possa “leggere” la storia del territorio, del nostro passato recente e remoto.

 

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